Nella parte sud della Medina di Marrakech, c’è una zona della città che vale davvero la pena di visitare, ovvero la Kasbah, caratterizzata dai tipici elementi dell’architettura berbera, è un chiaro esempio dell’antica dimora patriarcale.

E’ un vero e proprio intricato labirinto, attraversato da strette e tortuose stradine, su cui si affacciano le abitazioni, i ricoveri per il bestiame e solitamente dei piccoli cortili interni, è un posto davvero interessante, ma dove girando per le stradine è facile perdere l’orientamento.

La parola Kasbah significa letteralmente rocca o fortezza, visto come è ben protetta da possenti torri ed alte mura merlate, leggermente inclinate verso l’interno, con delle piccole feritoie nella parte superiore da un lato ed il Mellah, ovvero il quartiere ebraico, dall’altro, si tratta di grande edificio un tempo residenza dei più importanti dignitari di corte.

Al centro di questa fortezza si erge il palazzo del sultano, per accedere a questa zona basta oltrepassare la porta Bab Agnaou, la più imponente e maestosa di quelle di Marrakech, con le sue pietre intagliate, venne costruita nel XII secolo dalla dinastia almohade.

E’ interamente realizzata in arenaria dal colore rosa-grigio, al centro si erge un arco, abilmente decorato, a forma di ferro di cavallo, un fregio riporta dei versetti del corano.

All’interno della Kasbah si incontra una grande moschea, la facciata nel caratteristico colore rosso con il minareto in tinta turchese, sono ben visibili: il cortile e le fontane per le abluzioni.

La Kasbah è meno affollata rispetto al resto della città, ed è il luogo ideale per entrare in contatto con la popolazione locale, da non perdere all’ora del tramonto, la vista delle cicogne che spiccano il volo, per andare alla ricerca di cibo.